Il sentiero è una passeggiata all'interno del bosco di pina nero austriaco, nel Monte Tino (Serra di Celano), in un mix di colori, profumi e suoni, non molto distante dal centro storico di Celano, ma immersa in una natura selvaggia ed incontaminata. L'itinerario si sviluppa su tre percorsi, breve, medio e lungo, distinti dal coefficiente di difficoltà. Partenza ed arrivo sono segnati da una bacheca in legno con descrizione naturalistica e storica relativa all'escursione. A qualche minuto dall'imbocco del sentiero storica di Celana ci si può soffermare in una prima area di sosta per ammirare una parete rocciosa attrezzata dove è possibile cimentarsi nell'arrampicata sportiva.
Proseguendo lungo il dolce saliscendi del sentiero, si possono notare i resti delle fortificazioni murarie a protezione dell'incastellamento dell'antica Celano medievale distrutta nel 1223 dall'imperatore Federico II di Svevia, fino a
raggiungere la seconda area di sosta, su di un piccolo terrazzamento proprio in corrispondenza della biforcazione del sentiero. Da qui, ammirando il paesaggio verso la Piana del Fucino, si nota il maestoso Castello Piccolomini di Celano e, più a valle, l'intera abitato cittadino. Si può quindi scegliere il sentiero di destra che ridiscende
gradualmente fino alla cosiddetta Chiesetta degli Alpini(punto di arrivo dei 3 percorsi), oppure prendere a sinistra ed affrontare la salita che porta ai resti dell'antica Celano. Qui il percorso si fa sempre più ripido, con una serie di stretti "tomanti" che ben presto ci presentano alla vista l'ampia pianura del Fucino, incastonata dai piccoli Comuni marsicani ed incoronata dalle cime levigate del Medio Appennino Abruzzese. Fra tutte, la Serra di Celano (Monte Tino 1923 m.), la più vicina, che svetta alla spalle.
Qui dove un tempo era la torre del castello recinto dell'antica Celano, oggi c'è una croce in ferro eretta dai Celanesi all'inizio del secolo a memoria dell'antico splendore. Si continua salendo brevemente prima di riprendere il comodo sentiero che a zig-zag conduce, sempre attraverso la pineta, alla Chiesetta degli Alpini. L'itinerario,
semplice ma mai noioso, è ben segnalato dalla vernice bianco-rossa altre che da tabelle in legno incise a mano da un socio artigiano. Quasi ad evocare il cammino mistico di Santiago di Compostela, di tanto in tanto si trovano
sulla roccia, mattonelle in terracotta raffiguranti San Giorgio sul cavallo bianco armato di lancia, nell'atto di ferire il drago. La pittura, realizzata a mano da un'artista locale, è la copia stilizzata dell'affresco rupestre di San Giorgio presente su una roccia del Monte San Vittorina (realizzato intorno al XIII secolo da monaci benedettini
abitanti dell'antico monastero che sorgeva poco lontano.), luogo che si può raggiungere seguendo il terzo percorso, quello più impegnativo, ma allo stesso tempo più suggestivo, che attraversa appunto la piana fino a riscendere verso la Chiesetta degli Alpini.
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