Il Museo Preistorico di Celano è una moderna struttura espositiva, immersa nel verde del Fucino. Realizzata nel corso degli ultimi dieci anni. Ubicato in prossimità degli scavi del villaggio palafitticolo dell'età del Bronzo finale (XII secolo a. C.) e della coeva necropoli con sepolture a tumulo, conserva il materiale archeologico rinvenuto in quest'area archeologica oltre a gran parte dei reperti di età preistorica e protostorica provenienti da numerosi altri siti della regione Abruzzo. L'intero complesso museale è fortemente caratterizzato da soluzioni architettoniche che lo rendono unico nel panorama di questa regione: la sua forma complessiva, mimetizzata perfettamente nella piana del Fucino, si rifà, infatti, ad una sepoltura a tumulo di età protostorica
Il complesso museale, esteso per circa 5.000 mq., si presenta come una struttura seminterrata a dosso che riproduce idealmente un tumulo, su cui si aprono oblò e finestrature mentre piazzette interne e terrazze sommatali permettono di osservare l'ambiente sia esterno che interno.
Il museo è oggetto di continue visite da parte di numerose scolaresche provenienti non solo dall'Abruzzo ma da diverse regioni italiane. Vengono accolti dagli addetti al servizio didattico che, oltre ad illustrare la realtà del complesso, spiegano in dettaglio le peculiarità dei reperti esposti nelle vetrine in riferimento al periodo di appartenenza e ai luoghi di provenienza. Non bisogna trascurare, inoltre, il supporto formativo che viene dato ai numerosi studenti universitari che insieme ai loro docenti svolgono ricerche di natura tecnico-scientifica e antropologica: collaborano direttamente ai lavori di scavo e recupero dei reperti, elaborano tesi di laurea, partecipano a stages, intervengono nelle conferenze e nelle giornate di studio sistematicamente organizzate dalla direzione museale
PALUDI DI CELANO: L'INSEDIAMENTO PALAFITTICOLO E LA NECROPOLI
L'insediamento palafitticolo delle Paludi di Celano (XVII-X sec a. C.) è il villaggio preistorico più estesamente scavato in Abruzzo, che per le caratteristiche paludose del terreno ha restituito materiali organici in perfetto stato di conservazione, come i pali di legno di quercia, salice e pioppo per realizzare le cosiddette palafitte, insieme a tazze, boccali, ciotole, olle in ceramica di impasto ed ancora fibule, anelli aghi, bracciali, scalpelli, punteruoli e pugnali in bronzo.
È significativa la presenza di due scorie di fusione in bronzo che attestano come la lavorazione di questo metallo, ricavato dalla lega del rame (90%) e dello stagno (10%), avvenisse direttamente in loco.
La necropoli, di alcuni secoli successiva, era collocata sulla riva settentrionale del Fucino cioè quella più pianeggiante e, quindi, maggiormente soggetta alle oscillazioni della linea della costa. Infatti la riva del lago poteva variare anche nel giro di pochi anni determinando aree asciutte o paludose o invase dalle acque.
Nel momento in cui furono realizzati i tumuli tale zona doveva essere asciutta per poter collocare le pietre e perché i tumuli s tessi rimanessero visibili e praticabili; la vita della necropoli deve essere stata correlata ad una fase cronologica ben precisa e circoscritta fra il XII e il X secolo a. C. a cui deve aver fatto seguito un periodo di impaludamento.
Le tombe si presentano come dei tumuli di circa quattro metri di diametro, delimitati da pietre messe in circolo, all'interno dei quali è scavata una fossa sepolcrale rivestita di pietre, orientata est-ovest, in cui è deposto un tronco d'albero incavato che funge da sarcofago, munito di una copertura lignea di minore spessore.
Sinora sono state rinvenute tre sepolture pertinenti ad individui femminili ed una maschile; due sono le sepolture infantili portate alla luce. Queste ultime sono molto significative, si tratta probabilmente di bambine e presentano le stesse caratteristiche delle sepolture degli adulti: questo fatto induce ad ipotizzare che l'appartenenza ad uno specifico nucleo familiare conferisse il diritto ad una sepoltura monumentale. Il corredo delle tombe femminili è standard, costituito cioè da fibule, aghi, anelli e fermatrecce in bronzo e pettini in legno. L'unica tomba maschile della necropoli aveva come corredo un rasoio da barba in bronzo ed era segnalata da una stele in pietra posizionata verso ovest; l'associazione di stele alle sepolture dei maschi adulti diverrà prassi consolidata nell'Abruzzo interno della prima età del Ferro (X-VIII secolo a. C.) come si attestano le necropoli di Fossa (AQ) e di Bazzano (AQ) nell'aquilano e di Scurcola Marsicana (AQ) nel Fucino.