L'atto di fondazione della chiesa e del convento di Sanctae Mariae de Valleviridi risale al 1504, quando il pontefice Giulio II concesse l'autorizzazione alla costruzione con una bolla indirizzata a Giovanna d'Aragona, “Duchessa di Amalfi e Contessa di Celano”.
La facciata a coronamento orizzontale è divisa da una cornice mediana; il portale romanico di tipo strombato è decorato nell'archivolto da un tralcio di vite di gusto rinascimentale mentre al centro dell'architrave è scolpita in forte rilievo l'immagine dell'Agnus Dei, con la testa rivolta verso un piccolo stendardo triangolare con lo stemma dei Piccolomini; sulla cornice superiore del riquadro è incisa la data 1508 in numeri romani (A.D.M.CCCCC.VIII); la lunetta è affrescata con una pittura murale cinquecentesca raffigurante “Madonna con Bambino tra i Santi Francesco e Giovanni da Capestrano”.
L'interno ad unica navata presenta sul lato sinistro tre cappelle ornate di pregevoli affreschi e sulla parete destra due grandi pale d'altare: una raffinata Natività, realizzata nei primi decenni del XVI secolo da un ignoto pittore umbro-senese e “Gesù e il Cireneo” (o “Andata al Calvario”), datata 1525-1530 ed attribuita a Giovanni Antonio Bozzi detto il Sodoma.
All'altezza del presbiterio una scala centrale con balaustre rinascimentali immette nella sottostante cripta, detta “Paradiso”, per la decorazione della volta che raffigura una schiera di angeli e putti. L'ingresso alla cappella è delimitato da un arco con stemmi dei sovrani d'Aragona-Castiglia e dei conti Piccolomini-Silveri, ambedue sormontati dall'aquila imperiale di Carlo V.
Annesso alla chiesa è il convento francescano con chiostro databile alla seconda metà del XV secolo, i pilastri del porticato sono contrassegnati dalle mezzelune dei Piccolomini.
All'interno del convento è possibile visitare la ricca biblioteca con attiguo museo.
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