Intervista al consigliere Dino Settimio Iacutone

L’agricoltura fucense è quantomai dinamica e ricettiva di nuove tecniche e sistemi di lavorazione e conservazione sempre più performanti

Data di pubblicazione:
04 Settembre 2021

L’agricoltura è da sempre uno dei settori trainanti dell’economia fucense. Cogliamo l’occasione per fare il punto della situazione con il Consigliere delegato Dino Iacutone 
Consigliere Iacutone, l’agricoltura fucense già da qualche anno deve fare i conti con una crisi di mercato che ha creato non poche difficoltà agli operatori locali. In questi ultimi due anni l’emergenza sanitaria ha notevolmente accentuato questo stato di sofferenza. Cosa ci si può attendere per l’immediato futuro? Quali potrebbero essere, secondo lei, i primi e necessari interventi da adottare per fronteggiare la crisi?
L’agricoltura fucense è quantomai dinamica e ricettiva di nuove tecniche e sistemi di lavorazione e conservazione sempre più performanti. La crisi quindi non riguarda solo il nostro territorio ma è generalizzata, la pressione di paesi emergenti che riescono a coniugare innovazione e basso costo della manodopera sarà sempre più forte, la qualità e salubrità dei prodotti saranno i contraltari a nostro favore.

Uno degli aspetti più rilevanti dell’economia agricola locale è quello della commercializzazione dei prodotti. Nel passato sono state adottate tante iniziative ma con risultati spesso altalenanti. Quale ruolo potrebbe svolgere in tal senso l’amministrazione. Magari operando in sinergia con le varie associazioni di categoria?
la nostra amministrazione dovrà porsi a servizio facendo tutto il possibile per aiutare il settore primario. Ci sono in campo progetti ambiziosi , di alto profilo e lungimiranti, che vanno supportati con tutto l’impegno possibile. Di contro, non ci sono iniziative degne di nota da parte degli allevatori, categoria che sta rischiando di scomparire dopo aver portato tanto benessere negli anni passati alla nostra comunità.

Un altro problema che da sempre angustia gli agricoltori marsicani è quello relativo alla irrigazione dei terreni. Non sempre i divieti emessi dalle varie amministrazioni hanno permesso un utilizzo ottimale delle risorse irrigue. Il bacino fucense avrebbe bisogno di interventi strutturali e duraturi. Quali iniziative, secondo lei, andrebbero intraprese?
le piogge autunnali hanno permesso alle falde di rimpinguarsi a dovere, questo ha consentito agli agricoltori del Fucino di affrontare la campagna attuale senza particolari patemi d’animo. Ma la siccità è sempre dietro l’angolo e bisogna attrezzarsi per tempo. Sulla storia dell’impianto di irrigazione ormai non credo quasi più. Alla fine ci ritroviamo con un consorzio di bonifica commissariato senza nessuna ragione valida ed un progetto affidato all’Arap che non mi risulta abbia competenze specifiche in merito. Le dichiarazioni che leggo sulla stampa e sui social mi lasciano basito, da una parte si dice che il progetto è pronto e cantierabile in poco tempo, dall’ altra c’è chi giura che i finanziamenti sono definitivamente spariti. Questo teatrino dura da un trentennio, nel mentre il consorzio ha fatto l’impianto di Ortucchio e quello di Avezzano/Celano per quasi 2000 ettari,se la politica non si fosse immischiata in maniera confusionaria e solo per curare il proprio orticello forse oggi il problema non si porrebbe nemmeno più.

Ultimo aggiornamento

Sabato 04 Settembre 2021